giovedì 25 luglio 2013

Stessa spiaggia, stesso mare.



 
A un anno dall’apertura del blog devo confessare che questa cosa di sentire le proprie radici rimettendole in discussione è un buon esercizio.
A complicare la faccenda esiste un posto che tra La Ridente e la Big si distingue per essere quasi un innesto diabolico tra le due realtà, ma soprattutto per essere il posto che più amo al mondo, quello più vintaZ, quello tagliato per me.
Lo frequento da quando sono nata, e non ne posso fare a meno.
Non è il solito paesino della Liguria, è molto altro. Sconosciuto ai più -perfortuna- è un piccolo paradiso, di colori, sapori, profumi e paesaggi incantati. C’è qualcosa nell’aria che mi mette subito di buon umore, in pace con il mondo.
Purtroppo negli ultimi anni è stato preso d’assalto da qualche radical vip che, non appena  scoperta la magia, ha abbandonato le solite mete per la piccola Perla, trascinandosi dietro pure il proprio entourage.
Abituati ad essere sempre e solo gli stessi frequentatori da 30 anni e oltre, locali e villeggianti perfettamente integrati, questa apertura verso il nuovo, l’estraneo, spesso simile a un’invasione, a fatica è stata accettata.
Non vorrei sembrare ottusa più di Borghezio nostro, per carità, va bene anche solo un po’ snob. È che scatta un istinto di protezione verso la piccola Perla, che assomiglia a un amore per la conservazione di un paese ancora non inquinato. Specie per essere lì, in Liguria e non in un atollo sperduto.
Ovvio che anche la piccola Perla è stata scoperta dagli abitanti della Big, ma per poter amare e apprezzare qualcosa di speciale bisogna essere dotati di sensibilità e attenzione superiori, cosa che porta quindi queste persone ad amarla e rispettarla. E se allora è così, va bene anche una ventata di facce nuove.
Quest’anno la piccola Perla ci regala una svolta culturale, che la anima un po’ offrendo così qualcosa a chi la ama incondizionatamente da sempre.
Non vorremmo mai fosse un posto come tutti gli altri, ma  nella sua immobilità rischia di farsi detestare. VintaZ è anche capacità di innovarsi senza stravolgersi.
La speranza è che quindi attività, intrattenimento, cura e poesia prendano vita restituendo dignità e calore al paese.

Detto ciò,  i difetti sono troppi. Ad esempio quei sassolini fastidiosissimi al posto della morbida sabbia, oppure quelle mareggiate esagerate che mangiano la spiaggia impedendo di fare il bagno e prendere il sole, per non parlare dell’assenza di discoteche, locali, chiringuiti, musica sulla spiaggia, fitness al tramonto, negozi, corsi di qua e corsi di là. E le amiche di tua madre, sempre le stesse, che ogni anno ti chiedono “e tu? Niente figli?”, e poi dai il parcheggio è impossibile da trovare, considerando che non si può entrare in macchina  per le strade del paesello. E le curve per arrivarci? Un deterrente quasi quanto le 3 ore e 30 di treno e le code infinite sulla Serravalle, che ti sembra di essere arrivato ma invece ce ne vuole ancora.
Fermatevi prima: io credo che per questa estate Santa Margherita e Rapallo andranno benissimo!



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