lunedì 23 luglio 2012

L'arte di accontentarsi.


Amore a parte, corna anche, appena nella ridente cittadina arrivi a quell’età lì, i fattori  che salvano e aiutano a raggiungere l’obiettivo finale e sommo di sistemarsi sono l'improvvisa perdita di vista e udito unita alla inaspettata manifestazione di un'arte, quella di accontentarsi .
Tutto ciò è una manna dal cielo, per certa gente! foderandosi gli occhi con due belle fettine di prosciutto nostrano, magari tagliato non troppo sottile, si acquisisce il dono magico di non vedere varie ed eventuali.
Ad esempio: le scappatelle più o meno estreme citate nel post precedente -che poi tanto si perdonano sempre a una certa età!- o semplicemente come ci sei arrivato ai 30, o meglio con chi cavolotiaccompagni e di cui ormai non puoi più liberarti, causa la dura legge del 3.
Il prosciutto sugli occhi edulcora tutto. Arrivata alla soglia della famigerata età, se stai con uno che palesemente ti tiene lì come un soprammobile da anni, beh va beh, magari è il suo modo di amare.
Se stai con uno che ha preferito vivere dall’altra parte del mondo e non cagarti di pezza MAI, suvvia, dopo i 30 è uno che deve fare le sue esperienze.
L’assenza totale di rispetto in tutte le sue accezioni, dai 30 in poi è perché lui/lei sono un po’ così, un po’ …boh. fatti così, ecco non so, ma comunque così. Beh, ma è anche il loro bello.
C'è di buono che queste persone non perdono mai di vista l’obiettivo, che per tutti scatta dopo il numero X: per alcuni è più facile ottenerlo in automatico, e allora giù con matrimoni da favola, cioccolatiere d’argento e finti sorrisi per tutti. Per altri si deve lottare un po’ di più, e allora diventa un lento e faticosissimo cammino fatto di merda, su merda, su merda ma che poi finalmente là ti porterà. Alla meta, alla Meta. 
Anche in questo caso l’Amore (aggiungerei per se stessi) non c’entra niente.

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