In vacanza la dimensione spazio temporale si azzera, si sa. Non ci si ricorda più che giorno è, la data, che ore sono, quando mangiare o dormire, e, d’estate soprattutto, il lunedì ha la stessa dignità di un venerdì sera.
In vacanza. O comunque altrove.
Ma non nella ridente cittadina.
Lì questa regola vacanziera non vale. Mai. D’estate, d’inverno, in autunno, non vale, in vacanza o a pieno regime lavorativo, non esiste. E va beh, siamo fatti così, gente di terra, irruenta, sensuale.
È una difficile realtà quella che vi sto per raccontare.
Parlo della dura legge che contrappone il venerdì sera al sabato sera.
Non pensate sia una sciocchezza, non lo è per niente. Perché ha un portato sociologico ben più ampio di quello che potrebbe sembrare.
Si parla di Amici vs Coppia. Di libertà vs costrizione. Di territorialità. Di indipendenza. Di Regole. Mica cazzi.
Voi che non vivete in Emilia non potrete capire fino in fondo.
Partiamo dal presupposto che nella ridente si aspetta il weekend per uscire di sera. Non mi addentro, è un dato di fatto. Per cui arrivati al venerdì, non ci si tiene più.
Ed ecco così che il venerdì sera è sacro. Sacro per gli amici. Sacro nel senso che si esce con gli amici. Cioè, si esce SOLO con gli amici. Perciò se sei fidanzato-e lo sei quando hai 30 anni!- ti dividi le serate in questo modo, rigoroso però, non si deve sgarrare. Il venerdì io esco con i miei amici e tu con i tuoi (generalmente i maschi con i maschi le femmine con le femmine), il sabato si esce noi due/si sta in casa/al massimo cena con altre coppie-bandita la compagnia di eventuali pochi e sfigatissimi single. E quindi vedi questo sciame di coppiette che sembra San Valentino tutto l’anno, ma solo il sabato sera. E il venerdì gruppetti e grupponi di amici che giocano a fare i non accoppiati per una sera a settimana, esalatati ma inorriditi dall’eventualità di incontrare per caso e per errore la dolce metà.
È così, da sempre, e non c’è verso di cambiare. Non esiste alternativa, non sono ammessi strappi alle regole, non si possono invertire le serate. Non si sceglie. NO. Non è ammesso uscire tutti insieme-scapoli e ammogliati, mogli, mariti, amanti-, non è plausibile unirsi con l’altra persona e le sue amiche o amici, non è concepibile che il venerdì si faccia uscita “di coppia” e il sabato si vedano gli amici, ancora peggio che si faccia l’intero weekend solo accoppiati o solo scoppiati. NO.
Per questo, quando capita il fine settimana in cui decido di andare di là, il sabato diventa la serata più bizzarra, perché se non raccatti su dal fondo del barile qualche single sventurato o qualche amica il cui fidanzato si trova a casa con 40 di febbre l’alternativa è Game of thrones o un bel cinema all’aperto con mia madre-se siamo in estate. Se siamo in inverno, beh conviene chiudersi in un cinema coperto, ma molto coperto che nella ridente fa pure un freddo polare.
A me va anche bene stare a casa il sabato sera ogni tanto, perché no? Non mi crea nessun tipo di scompenso. Quello che continua a destabilizzarmi sono le ragioni che sottendono al fenomeno di cui sopra.
In realtà non le comprendo, non riesco a farle mie. Quali sono?
Forse non c’è ragione alcuna.
Emilia di notti tranquille / in cui seduzione è dormire / Emilia di notti ricordo / senza che torni la felicità / Emilia di notti d'attesa di non so più / quale amor mio che non muore / e non sei tu e non sei tu / Emilia Paranoica / Paranoica/ aspetto un'emozione sempre più indefinibile.
Ci possono essere mille ragioni e nessuna, iniziare a cercarle potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Non capisco la tua ostinazione nel farti delle domande, è molto più conveniente farsi trascinare dal quieto vivere ;)
RispondiEliminaIn ogni caso, tutto il mondo è paese, siamo un po' tutti il ragionier Visigato:
http://youtu.be/PEAO_vhnJVc