lunedì 14 gennaio 2013

Bianca

E così, a volte, questo è anche un mondo per coppie. 
Mica che segnalo solo i casi disperati, eh.
Lo capisci che c'è qualcosa di speciale perché la dinamica tra i due soggetti è facile, comedevessere, scorrevole, con una spinta verso l'alto.
È un meccanismo collaudato, non si percepisce alcun antipatico squilibrio del tipo lei sovrasta lui/lui è un invertebrato, lei urla/lui zitto, lei socievole/lui orso, lei aperta/lui chiuso, lei crocerossina/lui sempre depresso. E così via.
Non che gli allontanamenti o le differenze non siano ammessi, per carità.
Si può anche perdonare, o rincontrarsi, se due anime affini sono.
Abbiamo accettato pure Renzo Arbore (ma lo abbiamo perdonato?) il quale-qualcuno me la spieghi- interrotta la storia con quella creatura che era la Melato incappa in una non ben definita specie di donna che è la Venier. In sintesi, quanto di più lontano ci sia dal buon gusto, sobrietà e bellezza, per poi tornare sui suoi passi anni e anni dopo, ricongiungersi all'amata e in questi giorni piangerla come un bambino.
Quindi ecco, tutto è possibile.
Certamente io conosco almeno due esempi “scorrevoli”, dall’ingranaggio collaudatissimo, una Coppia felice in una ridente vicino alla Ridente (protagonisti indiscussi di questo post) e un altro altrettanto completo nella Big, di cui parlerò prossimamente.
E quando le differenze non fanno differenza da fuori lo si avverte, ed ecco che si sta insieme pur vivendo lontani, si costruisce come se fosse la cosa più naturale del mondo, e si fa una figlia che arriva in un giorno di neve e non poteva che chiamarsi Bianca.
Evviva!

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