Sarebbe bello che le città della mia vita fossero collegate da un ponte di marzapane tutto rosa, azzurro e giallo pastello, popolato da personaggi strampalati che ti fanno compagnia durante il viaggio, rendendo così più dolce il passaggio, non solo metaforico, da una realtà all'altra.
Ho ragionato su questo e ho capito che aiuterebbe molto una preparazione psicologica per spostarsi dal caotico fermento della Big alla tranquilla e ovattata Ridente. E viceversa.
Non ci hanno forse insegnato fin da piccoli che non si deve passare da uno stato termico a un altro violentemente?
Ecco, non comprendo perchè questo principio non possa essere applicato al quotidiano, fatto di stati d'animo, rotture di palle, dimensioni spazio temporali così diversi e contrastanti. Un quotidiano fatto di Big e Ridente.
Non ci hanno forse insegnato fin da piccoli che non si deve passare da uno stato termico a un altro violentemente?
Ecco, non comprendo perchè questo principio non possa essere applicato al quotidiano, fatto di stati d'animo, rotture di palle, dimensioni spazio temporali così diversi e contrastanti. Un quotidiano fatto di Big e Ridente.
Non ho capito perchè devo sobbarcarmi il mio personalissimo sbalzo termico emotivo tra le due città in modo così brutale da anni. Senza un ponte di marzapane, e nessun personaggio di frutta candida o pan di zenzero che mi prenda per mano accompagnandomi di lá. Paesaggi di cioccolato, e nuvole caramellate. No. Nulla.
Al posto di tutto questo ci sono, invece, i Treni! E che treni.
Cioè, già è dura e in più l'aggravante è micidiale! Chissà che avrò fatto di così fastidioso per essere circondata da personaggi strampalati (questo sicuro) che invece di essere creature rassicuranti sono la personificazione di mostri fastidiosi e anche molto paurosi, a volte.
Ad esempio sono reduce da un viaggio che mi riporta per le feste nella Ridente.
Cioè, già è dura e in più l'aggravante è micidiale! Chissà che avrò fatto di così fastidioso per essere circondata da personaggi strampalati (questo sicuro) che invece di essere creature rassicuranti sono la personificazione di mostri fastidiosi e anche molto paurosi, a volte.
Ad esempio sono reduce da un viaggio che mi riporta per le feste nella Ridente.
Sul Frecciabianca, proprio davanti a me, bambina anni 8 che si incazza con il padre perchè non ha più credito nel cellulare, nel suo cellulare, in quello della bambina. E allora chiama di qua, chiama di là, 5 euro di ricarica, messaggi gratuiti, bambina sempre più esigente.
Di fianco signora anziana con evidenti problemi di educazione, in quanto ha deciso di tossire in modo arrogante dall'inizio alla fine del viaggio sulla mia spalla.
Perfortuna c'e un baldo giovane, penso io, che però nel vedere dolce fanciulla carica di borse, pacchi e pacchetti, non si è mosso di un millimetro per aiutarla.
Come può mancare in questo bestiario il signore di mezza età che si mette, diciamo, comodo come fosse sul divano di casa sua? O il ragazzo tamarro che mi delizia le orecchie con tutta la sua playlist all'ultimo grido? E perchè non spendere due parole per chi si apparecchia la tavola, estrae borsa termica e allestisce un bel pranzetto pre natalizio?
Di fianco signora anziana con evidenti problemi di educazione, in quanto ha deciso di tossire in modo arrogante dall'inizio alla fine del viaggio sulla mia spalla.
Perfortuna c'e un baldo giovane, penso io, che però nel vedere dolce fanciulla carica di borse, pacchi e pacchetti, non si è mosso di un millimetro per aiutarla.
Come può mancare in questo bestiario il signore di mezza età che si mette, diciamo, comodo come fosse sul divano di casa sua? O il ragazzo tamarro che mi delizia le orecchie con tutta la sua playlist all'ultimo grido? E perchè non spendere due parole per chi si apparecchia la tavola, estrae borsa termica e allestisce un bel pranzetto pre natalizio?
Capite bene che il passaggio diventa traumatico. A tratti lo è già di suo, per natura. Passi da 0 a 100 o da 100 a 0 a una velocità non fisicamente sostenibile, e in che modo? In questo appena descritto.
La decompressione è forse un concetto troppo polveroso.
Mi chiedo inoltre di che treni si parli in tutta la letteratura e la cinematografia a riguardo.
Ma soprattutto, i racconti e le leggende sugli incontri in treno che sfociano in grandi (ma anche piccoli) amori, chi le ha messe in giro? Mi fosse mai capitato in 12 anni di avanti e indietro di incrociare il principe azzurro seduto proprio lì, nello scompartimento a fianco al mio, intento nell'ascolto della sua playlist certamente chic, o interessato a intavolare con me una conversazione sull'ultimo film di Anderson.
Decomprimo e affronto il Natale.
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