martedì 10 maggio 2016

Kintsugi


Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, ne valorizzano ogni singola crepa attraverso un tecnica che prende il nome di “Kintsugi“. Questa tecnica consiste nel rinsaldare oggetti come il vasellame con materiali preziosi, utilizzando una resina mista a oro, argento o platino.
E il risultato è meraviglioso.
Il vaso riparato con queste preziose venature-risultato dell’unione dei pezzi frantumati- rappresenta la vita ed i cambiamenti che essa porta con sé. La vita in effetti non è mai lineare ma anzi presenta sempre delle spaccature, delle scissioni, delle difficoltà che ci portano a compiere nuove scelte e ad intraprendere nuovi percorsi. Il vaso è fiero di mostrare i segni di ciò che ha superato con fatica. Ciò che non è arrivato quando lo si voleva, ciò che si è perso e poi ritrovato.
Per i giapponesi un vaso rotto sarà più bello di prima, perché saprà di vissuto, proprio come un legame spezzato e rinsaldato con più forza.
Nella cultura orientale le cicatrici restituiscono valore all’oggetto, lo rendono unico.
In Occidente una cosa o è intatta o è rotta. E se è rotta o è possibile ripararla come se non fosse mai successo nulla oppure non vale la pena tenerla. Meglio una nuova.
Ma tra integrità e rottura c’è la ricomposizione, c’è l’idea che dall’imperfezione possa nascere una forma maggiore di perfezione, estetica e interiore.
Diei che a questo punto non c'era espressione migliore del tuo arrivo, piccolo Victor, per illuminare la nostra famiglia della tua luce dorata (e rendermi così zia!).
Benvenuto nipotino mio.



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