venerdì 13 settembre 2013

Una vita insieme


Che belle le coppie felici, qualunque equilibrio abbiano trovato.
Ognuno è libero di impostare il rapporto come preferisce, non saró certo io a dire come, l'importante è stare bene.
Ecco sì, banalità a parte (in cui credo però), ho riflettutto che la mia natura o esperienza ad oggi  mi hanno portato a considerare una certa tipologia di coppia come qualcosa di alieno. Sì le dinamiche sono mille, lo so. Ma non dovendo scrivere un trattato sulla facenda, direi che a una prima superficialissima analisi, le coppie simbiotiche siano un fenomeno alquanto bizzarro ai miei occhi.
Sarà che a me non è mai successo e, vacanze escluse, mi sembrava pure tanto di guadagnato e tanto e basta quando passavo un intero weekend 24 ore su 24 con la stessa persona.
Parlo della tipologia di uomo che ha  mille altre priorità prima della fidanzata, quindi nella piramide dei piaceri, doveri, problemi ero sempre all'ultimo o penultimo posto. 
Eccerto, perchè prima viene il torneo di calcetto, la serata playstation, la birra con gli amici, la musica (questo è un caso specifico, vabbè metteteci una passione a caso del vostro uomo e funziona uguale), poi ci sei tu. Circa un weekend sì e uno no, perchè il weekend in cui ti trascini nella Ridente mica può provare il brivido di seguirti.
Non approfondisco l'argomento piccola Perla, troppo delicato, ma diciamo che è un ottimo criterio di selezione all'ingresso, quasi quanto scrivere qual è con l'apostrofo. Non ti piace la piccola Perla? Temo che ci vedremo in giro, o una frase orrenda a scelta per liquidare qualcuno.
Comunque, sarà anche che parte tutto dalla famiglia, posso vantare di essere cresciuta avendo sotto gli occhi un modello di unione speciale così difficile da replicare che è inutile anche sperarci, un legame solido e profondamente compatto ma molto lontano dalla simbiosi, che spesso non è sinonimo di nulla di buono. Almeno per me.

Così io, a suon di lamenti quando frequentavo i suddetti soggetti e a furia di arrangiarmi da sola durante e e dopo le relazioni, immaginandomi oggi in una dimensione di coppia, non rinuncerei mai a una serata per me, a una cena con le amiche, a un weekend da sola. Con meno frequenza rispetto a quanto faccio ora, è evidente. Ma non ci rinuncerei.
Non dipendere da nessuno, sapersi spostare da sole, non avere sempre bisogno di uno che ti passi a prendere da qualche parte è meraviglioso. Bello se c'è, ma se non muovi un passo senza il tuo lacchè c'è qualcosa da rivedere.
Ho sentito di coppie che non si staccano mai, quando dico mai, dico mai, vanno perfino dal parrucchiere insieme.
Caso relamente accaduto: "Ci prendiamo un aperitivo di un'ora che è un ANNO che non ci vediamo?" "Certo, c'è anche Lui".
Non abbiamo ancora deciso il giorno..ma c'è anche Lui, che per ovvi motivi non conosco.
In quell'ora Lui non ha una passione da coltivare?

Quindi, oggi, so che non vorrei più l'uomo tutto impegni e passioni (a meno che una delle sue passioni non sia io) ma nemmeno lo zerbino cozza, potrei squoiarlo dopo dieci minuti.
La dimensione simbiotica credo non faccia per me, davvero quasi ammiro chi ci riesce, ma io vorrei quel legame più forte, il più difficile.
Dunque, un po' di quello, ma non troppo di questo, una fatica.
Va così, direbbe l'amica più saggia che ho: un po' più in salita quando si può essere per molti ma non per tutti.



Nessun commento:

Posta un commento