venerdì 14 febbraio 2014

La Strage di San Valentino

Non c'è bisogno, forzatamente, di disgustare questo giorno, eh.
Non sono affetta da una strana malattia, sono sempre io. E non festeggerò con cenetta a lume di candela in ristorantino prenotato 6 mesi fa per sedermi accanto a coppiette smielose posizionate in batteria come polli. E nemmeno ho comprato un vestito buono per questa occasione. Mi pare evidente, per chi mi conosce.
Ma trovo altrettanto irritanti le tipe, specie quelle fidanzate, che per sentirsi cool e davvero maschie desiderano render noto, esplicitandolo, che il loro grado di romanticismo è sotto lo zero, che questo giorno lo ricordano solo per la Strage di S. Valentino del 1929 e che bandiscono le parole amore e coppia dal loro vocabolario ostentando una finta e maldestra indipendenza.
Per poi ricalarsi nel ruolo di piattole fusionali a mezzanotte e zero uno di stasera.
Così facendo non è che siete più fighe, ve lo segnalo.

Altrettanto bizzarre e con un 70% di patetico, sono quelle che dedicano un augurio speciale a figli, cani, amiche, genitori, gatti e cugini. Il giorno di San Valentino è una ricorrenza che per convenzione celebra gli innamorati,  intesi come coppia di fidanzati, etero o no.
Anche io amo follemente le mie gatte e le mie amiche, ma non per questo mi sento autorizzata a sbrodolare insignificanti auguri il 14 febbraio. Se vi piace intenderla come la festa allargata a tutte le persone che provano amore per qualcuno, cani e gatti compresi, fate pure. Io lo trovo ridicolo.
E vostro figlio non è il vostro fidanzato. Mi spiace mammine, ma è così.
Dunque, state tranquille che nessuno si sta agitando, tranne voi, se non rimarcate strambi auguri o avversione per questo giorno.
Buon San Valentino!



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